DAF – MakeItTrue

Chi pensava che con il suo portato rivoluzionario il web avrebbe rimpiazzato la realtà in ogni campo in cui è possibile sostituire un’interazione fisica con una digitale si è dovuto ricredere. Chi al contrario pensava che il digitale non avrebbe scalfito il predominio delle connessioni tra esseri umani, sbagliava lo stesso. Tre decenni dopo l’affermazione di Internet come realtà di massa, possiamo dire che la realtà probabilmente si situa nel mezzo, perché siamo entrati nell’era del Phygital.
Crasi di “Physical” e “Digital” (potremmo, con un po’ di senso dell’umorismo, italianizzarlo in “Figitale”) è un termine che si riferisce a quell’insieme di tecnologie che permettono di creare un vincolo tra realtà e cyberspazio, con sconfinate potenzialità per il marketing. Nulla di fantascientifico: molte di queste sono già sotto ai nostri occhi da anni.

Un esempio alla portata di tutti

Se avete meno di trent’anni o al contrario vostro figlio è tra i cinque e quindici, sicuramente conoscerete Pokémon GO. Ricordate i “mostriciattoli tascabili” che generarono una vera e propria mania a inizio anni Duemila? Nel 2016, la software house Niantic ebbe un’idea portentosa: dare consistenza reale a quel mondo fantastico usando la fotocamera dello smartphone che portiamo quasi tutti in tasca. Aprendo l’applicazione, ecco apparire le variopinte creature nei paraggi del giocatore, pronte per essere catturate con l’iconica Sfera Poké in dotazione. Niantic e The Pokémon Company non hanno in realtà inventato nulla: hanno sapientemente messo a frutto una tecnologia che esiste da fine anni Sessanta e che è stata affinata con lo sviluppo dell’elettronica di consumo: la realtà aumentata.

Applicazioni per il marketing? Il solo limite è la fantasia

Il Phygital è tutt’altro che lontana avanguardia: è tra noi e fa già parte delle strategie di marketing dei più grandi brand al mondo. Prendiamo un campo di cui abbiamo parlato nelle pagine precedenti: gli e-commerce. IKEA è consapevole del fatto che spesso i propri clienti devono percorrere lunghe distanze per raggiungere il primo Megastore gialloblu e che molti possibili acquirenti sono scettici all’idea di acquistare online senza poter toccare con mano un pezzo d’arredamento. Ed ecco una soluzione brillante, che crea un ponte tra reale e virtuale: un tool sull’e-commerce che permette, comodamente seduti in poltrona, di “proiettare” in realtà aumentata i modelli tridimensionali dei prodotti Ikea negli spazi vuoti di casa. Volete comprare una libreria Billy ma non sapete se fa al caso vostro la versione bianca o quella nera? Aprite l’e-commerce IKEA e provate per credere.

E se il retail fisico diventa retail phygital?

Le applicazioni per il retail, tanto fisico quanto digitale, sono quelle più vistose e concrete. Ed ecco un caso che “ribalta” IKEA e la sua bacchetta magica digitale: quella di un e-commerce che apre supermercati. E non di un e-commerce qualunque, ma dell’e-commerce per eccellenza, leader di settore e realtà di consumo nelle vite di milioni di esseri umani: Amazon. Nel 2019, il colosso di Seattle decide di inaugurare una serie di negozi fisici sul mercato americano. L’elemento differenziante? Sono totalmente automatizzati, privi di personale e casse ed è impossibile spendere un solo dollaro di carta: insomma, sono in tutto e per tutto una una versione fisica di Amazon. Il progetto prende il nome di Amazon GO e l’esperienza che attende il consumatore una volta messo piede nel negozio è davvero inedita: ogni volta che acquista un prodotto, scansiona un codice e la fattura finale viene addebitata sul suo conto corrente, contactless e in modo immediato. Un esperimento che durante la pandemia – un po’ come tutto ciò che è digitale – ha trovato grandissimo spazio, permettendo a milioni di americani di evitare inquietanti assembramenti in coda alle casse.

Conclusione

Non è necessario essere Amazon o IKEA per intraprendere il promettente cammino del Phygital: esistono strumenti low cost che permettono anche alle piccole e medie imprese di creare continuità tra offline e online. Uno di questi è sicuramente il QR Code. L’ormai iconica matrice a barre bidimensionale può essere inserita nel packaging di un prodotto e “puntare” a informazioni aggiuntive sul vostro sito, impaginata in un volantino cartaceo o nel vostro biglietto da visita e rimandare a una pagina social o a un profilo LinkedIn. Oggi è possibile generare un QR Code in modo del tutto gratuito: il consiglio che vi diamo è quello di sperimentare e pianificare, ideando la strategia più adatta al vostro business.