Content Marketing: la chiave per conquistare i cuori (e i portafogli) del pubblico
Content Marketing: la chiave per conquistare i cuori (e i portafogli) del pubblico Come attirare, coinvolgere e fidelizzare con il giusto contenuto In un mondo in cui le pubblicità ci rincorrono anche mentre sogniamo, come possono le aziende farsi notare senza sembrare piazzisti invadenti? La risposta è tanto semplice quanto potente: grazie al content marketing. Stiamo parlando di uno strumento che non è solo una bacchetta magica che attira clienti come il miele per le api, ma un’arte sofisticata che genera valore, educa e costruisce fiducia. Scopriamo insieme come il content marketing sia diventato l’asso nella manica delle aziende di successo e come possa rivoluzionare anche la strategia aziendale delle PMI. Iniziamo con un salto indietro nel tempo: fine Ottocento, la Seconda Rivoluzione Industriale è in pieno fermento, e alla John Deere un uomo in tuta da lavoro se ne esce con un’idea brillante: “E se creassimo una rivista per agricoltori che faccia molto più che vendere i nostri prodotti?” Nasce così “The Furrow”, una rivista che, per dirla tutta, aveva più contenuti utili di una guida pratica su come sopravvivere all’apocalisse zombie. Non solo pubblicità, ma una vera e propria bibbia per chi si occupa di coltivazione e manutenzione di macchinari agricoli. In breve tempo, questa pubblicazione è diventata il Sacro Graal per milioni di agricoltori in tutto il mondo, ed è ancora stampata in quattordici lingue. Senza saperlo, la John Deere aveva fatto content marketing ancora prima che il termine fosse inventato, costruendo una community di clienti fedeli e, ovviamente, aumentando le vendite dei propri prodotti. Ma torniamo ora al presente. Il Content Marketing Institute definisce il content marketing come “un approccio di marketing strategico incentrato sulla creazione e distribuzione di contenuti preziosi, pertinenti e coerenti per attirare e trattenere un pubblico definito e per guidare una proficua azione dei clienti”. Detto in parole povere: niente più noiose autopresentazioni aziendali. Qui si tratta di costruire fiducia attraverso contenuti utili e interessanti, senza sembrare venditori porta a porta. Secondo una ricerca del 2021 di Contently, uno dei più autorevoli osservatori di Content Marketing a livello mondiale, i numeri parlano chiaro: L’80% degli intervistati ha consumato almeno un contenuto di un brand nell’ultimo anno. Il 74% è più propenso ad acquistare da un brand che mostra un impegno positivo nel mondo. Il 58% vorrebbe frequentare corsi gratuiti offerti dai brand (perché, diciamocelo, chi rifiuterebbe qualcosa di gratuito?). Solo il 26% si fida dell’influencer marketing (sorpresi? Noi no). Il 63% si fida più dei brand che dei media tradizionali (chi l’avrebbe mai detto che avremmo preferito un marchio a un giornale?). Esaminando i dati raccolti, diventa evidente come la creazione e la distribuzione di contenuti di qualità siano ormai ciò che il pubblico si aspetta dai brand. E perché no? I brand possono (e devono!) trasformarsi in editori di sé stessi. Ecco quindi che il Content Marketing, se applicato con astuzia, può diventare il cupido del business, costruendo una relazione di fiducia tra marchio e consumatori, con vantaggi reciproci che fanno impallidire qualsiasi offerta speciale. Ma attenzione, il content marketing non è solo promozione del marchio, è narrazione. Le aziende devono fare parlare le loro competenze e mostrare autorevolezza attraverso contenuti informativi e di valore. L’obiettivo è usare il content marketing per diventare guru del pensiero, conquistando la fiducia dei decisori che, si spera, diventeranno clienti futuri. Il content marketing non è solo parole e marketing, ma pura passione per il brand che porta alla creazione di narrazioni che vanno in profondità. Non si tratta di parlare dell’azienda, ma di far parlare le competenze dell’azienda, dando voce a figure professionali che possono rappresentarla. In questa strategia, l’autorità del brand viene dimostrata “a colpi di contenuti”: esperienza nel settore, conoscenze, idee innovative e altre competenze non vengono semplicemente “raccontate” ma “offerte” ai clienti o potenziali clienti sotto forma di informazioni utili per risolvere problemi. In pratica, l’azienda offre al lettore un assaggio della propria consulenza. “Cosa ci guadagna l’azienda?”, vi chiederete. Se i contenuti sono autorevoli, efficaci e raggiungono un buon numero di lettori, il primo ritorno sarà un aumento di visibilità e di fiducia nel brand. Ma c’è di più: questa strategia educa anche il consumatore. Un utente che riceve contenuti utili e di valore sviluppa un rapporto stretto con l’azienda, riconoscendone l’autorevolezza e l’affidabilità. E come si mantiene questa relazione? Con l’email marketing, inviando newsletter periodiche che propongono i contenuti più letti del blog aziendale, senza mai cadere nel commerciale. Una strategia di contenuto, se ben ideata e supportata da un progetto editoriale, permette all’azienda di essere presente online con una quantità maggiore e diversificata di contenuti brandizzati. Sempre Il Content Marketing Institute ci dice che le aziende con un blog aziendale hanno in media il 434% di pagine indicizzate in più rispetto a quelle che non pubblicano contenuti informativi. Questo significa essere presenti nei risultati di ricerca per molte parole chiave rilevanti, aumentando la possibilità di intercettare nuovi clienti. Un buon posizionamento organico sul web porta, infatti, più traffico al sito aziendale da ricerche su Google. E se la strategia di posizionamento è sviluppata correttamente, non solo crescerà il numero di visitatori, ma arriveranno utenti realmente interessati ai contenuti e alle soluzioni proposte, pronti a compiere una “conversione”, cioè un’azione misurabile e strategica per il marketing. Forse non lo sapete, ma “come” è la parola più cercata online! Gli utenti vogliono sapere come fare le cose, come funzionano, come risolvere problemi. Questo riporta a un valore fondamentale: l’informazione. Contenuti educativi posizionano l’azienda come esperta di settore, rafforzano la fiducia degli utenti e la allineano con la propria nicchia. Facciamo un esempio: immagina di avere un problema alla schiena e di essere alla ricerca di un chiropratico. Ti imbatti in due studi: uno con un sito minimalista e poco informativo, e un altro con una presenza online forte, piena di articoli e video su come affrontare i dolori alla schiena. Quale scegli? Il secondo, ovviamente. Proprio come farebbe il 99% delle persone. Ma perché? Perché ha condiviso contenuti educativi e utili! Questi contenuti ti permettono di emergere rispetto alla concorrenza e di attirare più clienti. Tuttavia, non deve essere questo il tuo obiettivo principale. Quando crei contenuti educativi, devi farlo con l’intento genuino di aiutare le persone. Alcuni imprenditori temono che fornire contenuti di qualità possa ridurre la domanda per i loro servizi, ma non è